interpreti:
Maria vittoria Bellingeri, Elisa Calvi, Gian Filippo Floriddia
Regia:
Maria Vittoria Bellingeri
Scene e costumi:
Giorgia Bellingeri, Alessandra Rosso
Le parole di Jean Genet han dato vita al nostro progetto su “Le serve”: la loro forza poetica e carnale ha guidato il progetto conducendolo, come bendato, verso una soluzione finale. Una tematica importante ed attuale ed una compagnia teatrale che a loro dedica il nome: “Les Bonnes”, le serve, esseri ignobili e bellissimi.
“Chi è madame?” È la domanda che si è stagliata nitida nelle nostre menti e da cui ha avuto inizio questo lavoro fatto di teatro, poesia, video e pittura. Una commistione necessaria per coinvolgere a tutto tondo il pubblico. La nostra prima volontà è infatti quella di creare una festa di immagini e sensazioni che, subdolamente faccia nascere negli spettatori il dubbio, che li porti, senza una violenza manifesta ma sottile, a smascherarsi loro stessi e riconoscersi. Le serve hanno questa funzione, “le serve sono mostri e sante”, come afferma lo stesso Genet, esseri che mostrano a noi, uomini mortali, il nostro dritto e rovescio, la verità che evitiamo di vedere. Partendo quindi da una domanda comune il pubblico sarà spinto verso un’esplorazione del tutto individuale, suggestionata dal mondo surreale del palcoscenico e dalla contemporaneità e crudezza delle installazioni a esso collegate.
In quanto gruppo di variopinti creativi abbiamo contribuito ognuno in modo diverso a questa esperienza, ognuno col proprio mondo e i propri trascorsi. Per alcuni Genova è un ritorno a casa, per altri una città per scoprire, ma per tutti noi una scommessa. Due serve, due sorelle, Claire e Solange, amano ed odiano la loro padrona. Madame è la loro ossessione.
Tutte le sere, nella sua camera, a turno le due recitano il ruolo di Madame. Tutte le sere, in questo loro rituale segreto inscenano l’assassinio di madame, senza riuscire mai a compierlo veramente. Questo gioco, è tutto ciò che hanno.
Una storia senza tempo né luogo. fatta di simboli. Un dramma sull’apparenza, sul mascheramento e l'esteriorità.
Coi "Les Bonnes" abbiamo esplorato il mondo delle due fantesche attraverso installazioni, video e performance teatrale. Una ricerca di comunicazione tra le arti per uscire dai modi abituali di fare teatro e mostre e trovare una comunione più intensa col pubblico. Renderlo attivo e presente attraverso spunti di ogni tipo e privi di commenti importanti,per permettere Uno sguardo oggettivo sulla nostra contemporaneità, in cui ritrovare o meno un senso e un sé stessi. Da un lato il mondo fantastico e surreale della camera di madame ricreata attraverso materiali di rifiuto e riciclaggio, Una montagna di mobili che formano un altare, un’isola, una prigione, e dall'altro la concretizzazione dei temi trattati da Genet nella nostra contemporaneità: disagio per il proprio corpo, cammuffamento, moda, chirurgia plastica , alienazione nell'immaginario, nel gossip, nelle soap opera, nella vita degli altri.
Maria Vittoria Bellingeri