11.11.08
26.10.08
"LE SERVE" di Jean Genet by Les Bonnes.
interpreti:
Maria vittoria Bellingeri, Elisa Calvi, Gian Filippo Floriddia
Regia:
Maria Vittoria Bellingeri
Scene e costumi:
Giorgia Bellingeri, Alessandra Rosso
Le parole di Jean Genet han dato vita al nostro progetto su “Le serve”: la loro forza poetica e carnale ha guidato il progetto conducendolo, come bendato, verso una soluzione finale. Una tematica importante ed attuale ed una compagnia teatrale che a loro dedica il nome: “Les Bonnes”, le serve, esseri ignobili e bellissimi.
“Chi è madame?” È la domanda che si è stagliata nitida nelle nostre menti e da cui ha avuto inizio questo lavoro fatto di teatro, poesia, video e pittura. Una commistione necessaria per coinvolgere a tutto tondo il pubblico. La nostra prima volontà è infatti quella di creare una festa di immagini e sensazioni che, subdolamente faccia nascere negli spettatori il dubbio, che li porti, senza una violenza manifesta ma sottile, a smascherarsi loro stessi e riconoscersi. Le serve hanno questa funzione, “le serve sono mostri e sante”, come afferma lo stesso Genet, esseri che mostrano a noi, uomini mortali, il nostro dritto e rovescio, la verità che evitiamo di vedere. Partendo quindi da una domanda comune il pubblico sarà spinto verso un’esplorazione del tutto individuale, suggestionata dal mondo surreale del palcoscenico e dalla contemporaneità e crudezza delle installazioni a esso collegate.
In quanto gruppo di variopinti creativi abbiamo contribuito ognuno in modo diverso a questa esperienza, ognuno col proprio mondo e i propri trascorsi. Per alcuni Genova è un ritorno a casa, per altri una città per scoprire, ma per tutti noi una scommessa. Due serve, due sorelle, Claire e Solange, amano ed odiano la loro padrona. Madame è la loro ossessione.
Tutte le sere, nella sua camera, a turno le due recitano il ruolo di Madame. Tutte le sere, in questo loro rituale segreto inscenano l’assassinio di madame, senza riuscire mai a compierlo veramente. Questo gioco, è tutto ciò che hanno.
Una storia senza tempo né luogo. fatta di simboli. Un dramma sull’apparenza, sul mascheramento e l'esteriorità.
Coi "Les Bonnes" abbiamo esplorato il mondo delle due fantesche attraverso installazioni, video e performance teatrale. Una ricerca di comunicazione tra le arti per uscire dai modi abituali di fare teatro e mostre e trovare una comunione più intensa col pubblico. Renderlo attivo e presente attraverso spunti di ogni tipo e privi di commenti importanti,per permettere Uno sguardo oggettivo sulla nostra contemporaneità, in cui ritrovare o meno un senso e un sé stessi. Da un lato il mondo fantastico e surreale della camera di madame ricreata attraverso materiali di rifiuto e riciclaggio, Una montagna di mobili che formano un altare, un’isola, una prigione, e dall'altro la concretizzazione dei temi trattati da Genet nella nostra contemporaneità: disagio per il proprio corpo, cammuffamento, moda, chirurgia plastica , alienazione nell'immaginario, nel gossip, nelle soap opera, nella vita degli altri.
Maria Vittoria Bellingeri
2.7.08
Comunicato Stampa "Fantasie Condivise"-Compagniaunica 27.06.08 Ge
“Fantasie Condivise”
Ancora una volta incursioni pop, nel mondo della grafica, dei cartoon e del design nelle opere di due giovani artiste, Giorgia Bellingeri e Teresa Morelli, che testimoniano svariate declinazioni dell’arte contemporanea tutt’altro che astratte e slegate dalla vita di tutti i giorni. Entrambe genovesi di nascita e disegnatrici giramondo di mestiere, ci presentano immagini scaturite dalla loro fantasia, ma anche saldamente ancorate alla nostra realtà quotidiana, all’immaginario collettivo, con le quali ci invitano a interagire, divertirci, a riconosce rappresentati i nostri atteggiamenti e difetti…a metterci in crisi persino, pur sempre con la dovuta ironia però...
Giorgia Bellingeri, diplomata a Genova e poi specializzatasi a Londra e a Brighton è un’illustratrice, ma prima ancora una disegnatrice, nel senso che il disegno è la sua vocazione, la sua vita: è per questo che nei disegni non può fare a meno di includere ciò che le sta intorno e tutto ciò che scorre nei suoi pensieri. Il suo disegnare può variare mezzo e supporto – litografie, oli, china e acquerello, smalti su carta, tele, oggetti – ma non la carica di energia e di immediatezza che sa trasmettere talvolta essa invade anche mobili, specchi e altri oggetti di design o di recupero riuscendo ad animarli di vita nuova. In mostra ad esempiun “Gola cabinet” pronto a ingoiare tutti i golosi, è la maniera di Giorgia di affrontare con ironia il tema dei 7 Vizi Capitali, da cui scaturiscono tutte le nostre gioie e dolori. Per coinvolgere il pubblico lo spettatore sarà invitato a scegliere tra 7 maschere create per rappresentare ciascuna uno dei 7 vizi, dopo di chè potrà immortalarsi con una Polaroid…ma è così facile scegliere un solo vizio capitale tra tutti?
Teresa Morelli, anch’essa diplomatasi a Genova, si è poi specializzata in Illustrazione all’Istituto Europeo di design di Milano, città in cui vive tuttora. Con lei entriamo in una dimensione dapprincipio quasi infantile, riscopriamo il piacere del cartoon, del fumetto, del gioco…applicati però a situazioni di vita reale e adulta. Anima gli animali e gli oggetti anche più piccoli e banali come se fossero persone e, quel che più sorprendente, con gli stessi nostri atteggiamenti e cattiverie: i tre cactus/lucertole che si lasciano trasportare annoiati dal metro, le gocce di latte provocate dai biscotti tuffatici dentro la tazza della colazione. Anche a lei piace sperimentare: legni, carte, specchi, etc; tele piccole oppure grandi, acrilici dai colori quasi fluo. Dalle sue immagini risultiamo un po’ spiazzati, divertiti e turbati allo stesso tempo: come nel caso della “Pera sumo” che tenta di accoltellare poveri pezzetti di sushi e sashimi... Dagli acrilici le stesse figure si arrampicano sulle cornici di strani specchi, trovano posto entro spille, si trasformano in grossi pupazzetti di carta per dar libero sfogo alla fantasia di Teresa e al divertimento di chi le osserva.
(Elisa Scuto)